14 giugno 2024


Alle 7.30 ero già in cammino con il mio zaino sulle spalle. Il cielo era velato ma le previsioni promettevano sole.  

Dopo aver lasciato la strada ho iniziato la salita. Ogni volta che mi voltavo potevo vedere il panorama aprirsi sulla vallata che avevo appena lasciato, con il fiordo e il mar di Norvegia punteggiato da tante piccole isolette.  

Superata la cresta, il paesaggio è cambiato decisamente: da ogni parte ero circondato da nevai, di fronte a me il lago ghiacciato Isvatnet, che dovevo superare, e più avanti quello di Botnvatnet.  Ho camminato con fatica in mezzo alla neve cercando di orientarmi con il GPS per rimanere sul sentiero e non finire nell’acqua dei laghi. Che impresa!  

Giunto ormai all’imbocco della valle mi sono accorto che la traccia che stavo seguendo non mi avrebbe portato a Svolvær come previsto ma a Olderfjord, 23 km più a ovest. Non avevo altra scelta che proseguire in quella direzione.    

Il sentiero non c’era. In qualche modo sono sceso più in basso seguendo il corso del torrente che si buttava a valle. Quando il terreno si è fatto meno ripido è iniziata la palude. Il mio intento, come suggeriva la mappa, era di costeggiare il fiume fino all’imbocco del fiordo e poi proseguire fino alla strada…. ma i piedi sprofondavano nella palude, scivolavo e arrancavo lentamente.

Finalmente, quando ero ormai sfinito, completamente inzuppato e con un livido sul ginocchio, nella palude ho scorto una traccia, che piano piano si è trasformata in un sentiero. Accanto, le casette dei pescatori segnalavano che ero giunto all’Olderfijord. Con calma, in un paio d’ore, sono arrivato alla strada. Da lì un pullman mi ha portato a Svolvæer.  

Domani si cambia isola! Dopo aver attraversato l’isola di Austvågøya, mi sposterò sull’isola di Vestvågøya.